giovedì 25 agosto 2011

Dinamica e "Loudness War"

Sono due argomenti strettamente collegati e che risultano ancora oscuri a molti appassionati di musica riprodotta. Molti confondono la dinamica col volume di ascolto, per esempio.

Vediamo di chiarire il concetto di dinamica con una definizione estremamente semplice:
la dinamica è la differenza di volume tra il suono più debole e quello più intenso. Portando il concetto all'estremo, valutiamo la differenza tra un appena accennato pizzicato di una corda di violino ed un forte colpo di gong. Ecco, questa è la dinamica.
Non è un'invenzione audiofila, la dinamica è parte integrante del messaggio musicale.
Di quasi tutti i messaggi musicali, per essere precisi.


mercoledì 24 agosto 2011

Dove nascono i Bryston

Trovo sempre interessante conoscere i luoghi dove si producono gli apparecchi che utilizziamo nei nostri impianti. Quando non ci è possibile andare di persona, citiamo il lavoro di qualche collega.

Ecco il link della visita alla canadese Bryston:

http://www.soundstageglobal.com/index.php?option=com_content&view=article&id=169&catid=71&Itemid=192

martedì 23 agosto 2011

Postulato

"Postulato, dal latino postulare, forse da poscere ("chiedere"). Il postulato è qualsiasi affermazione non dimostrata e non evidente che viene comunque presa per vera in modo da fondare una dimostrazione o un procedimento che altrimenti risulterebbe incongruente."

Ecco, appunto. Una cosa che ho appena finito di leggere in rete:
"il professionale per forza di cose deve avere livello elevato e costi accettabili".

Errata convinzione di chi non ha idea di cosa stia trattando.
E che, con tutta evidenza, non ha mai messo piede in uno studio di registrazione.
La qualità ormai latita ovunque non mi addentrerò in questa sede in discorsi sui massimi sistemi.
Mi limiterò piuttosto a raccontare di una mia esperienza in uno studio di registrazione di Londra, uno dei 10 principali al mondo, con ben 3 sale di dimensioni notevoli ed un equipaggiamento da fare davvero impressione.

La musica sbagliata nel posto sbagliato

Ieri sera, durante il concerto di Christophe Coin, mi sono posto la solita domanda: perché far eseguire in chiesa musiche che non sono nate per essere suonate in chiesa?

La risposta è ovviamente facile: le chiese contengono molte persone e quindi si incassa di più e si pagano più facilmente il cachet dell'artista e le spese organizzative.

Tuttavia, nel caso di specie, le Suites di Bach con la chiesa non c'entrano nulla. Sono musiche da salotto che, pur se ai tempi eseguite nel salotto del signorotto di turno, sicuramente molto più grande dei nostri odierni soggiorni/salotti perché ai tempi chi aveva i danari ne aveva tanti e non lesinava né su spazi né su fregi e decorazioni, in chiesa ci stanno come i cavoli a merenda.

Cristophe Coin e le Suites di Bach, a Milano


Ieri sera, la prima parte di un concerto diviso in due parti, con Prima, Terza e Quinta Suites ieri e Seconda, Quarta e Sesta oggi.
Com'è andata ieri? Qualche errore ha sporcato l'esecuzione, così come c'è stato qualche momento di confusione nell'ultima danza della Quinta Suite.
Tuttavia, il calore era veramente insopportabile e Coin, tutto vestito di nero, sudava copiosamente. Quando l'ho "beccato" all'ingresso prima del concerto, con i pantaloncini corti, gli ho chiesto se avrebbe suonato vestito così, autorizzando noi stessi a stare più "liberi" (io mi sarei immediatamente seduto a terra, come si faceva ai bei tempi in Conservatorio, quando i posti non bastavano mai). Ma purtroppo doveva vestirsi "da concerto", di nero e mentre lo diceva non aveva un viso propriamente entusiasta.
Le Suites sono atleticamente impegnative e immagino che Coin soffrisse il caldo molto più di noi (vero che mentre fai musica ti astrai e vivi in un mondo tutto tuo; ma il caldo è caldo).
Che dire dell'esecuzione? Rilassata. Niente baroccherie ad effetto, niente suoni "strappati" ed anzi un suono avvolgente, con sonorità morbide, provenienti da un violoncello antico dal suono quasi sussurrato. Molta ricerca dell'effetto giocato sull'accentazione dinamica; in questo, il lavoro è stato notevole.


sabato 20 agosto 2011

Amplificatore Brinkmann Vollverstaerker

Un piccolo, grazioso e bensuonante apparecchio che ho avuto a disposizione per un paio di mesi e del quale ho scritto qualche riga che qui sotto riporto.
Buona giornata
Domenico



Amplificatore integrato
Brinkmann Vollverstärker
Produttore Brinkmann Audio GmbH, Achberg (Rep. Fed. Germania), www.brinkmann-audio.com
Distributore per l’Italia Music Tools, Montelabbate (PU), www.musictools.eu
Prezzo di listino 6.120,00 €

Brinkmann, nell’immaginario collettivo, è sinonimo di giradischi analogici. Tuttavia, non da oggi, Brinkmann è anche elettroniche piuttosto ben considerate ed anche sistemi di altoparlanti altrettanto ben noti. Se leggete il mio reportage dal Monaco hi-end del 2008 su Videohifi.com potrete rilevare che una delle poche sale segnalate in quell’occasione, fu proprio quella di Brinkmann.

giovedì 18 agosto 2011

TALLIS SCHOLARS A MILANO

Già, ieri sera, dopo gli Stile Antico, sono approdati sulle scene milanesi, "Loro", i Tallis Scholars, gruppo di ormai quasi quarantennale storia e carriera, gli immarcescibili interpreti del repertorio rinascimentale non solo inglese, ma anche italiano.

Un programma misto, dove si sono alternati Arvo Part con Palestrina e William Byrd, passando per Praetorius, senza dimmenticare Thomas Tallis, musico di corte di Enrico VIII e ovviamente il brano che forse più ha reso celebri i Tallis Scholars in giro per il mondo, il Miserere di Gregorio Allegri.

Luogo dell'esecuzione, ancora la Basilica di Santa Maria della Passione.

Bel programma. Bella esecuzione. Bel concerto.

Dalla musica seriale di Part al Rinascimento classico, un viaggio che ci ha portati dal 1500 ai giorni nostri, con una grande continuità stilistica.

Splendide le sette Antifone sul Magnificat di Arvo Part; canto sempre eccellente, attacchi e tenuta del tempo da manuale. Bellissimo il pur corto canone doppio del Miserere Nostri di Thomas Tallis, autentica chicca nel pieno stile di Tallis, quello dello Spem in Alium tanto per intenderci.

lunedì 8 agosto 2011

Mogwai a Castelbuono



Mah, forse è colpa mia, che non ho più vent’anni e che ai concerti ci vado per sentire la musica, e se ci si può sedere in una poltrona, o anche in una panca, e ascoltare bravi professionisti o semplici manovali che fanno il loro lavoro , mi diverto pure di più.
Certo, il 90 percento di quelli che ierisera erano a Castelbuono per i Mogwai, banda di culto del movimento indie rock, c’erano per farsi i cazzi propri, soffocarsi di canne fino allo svenimento e affogarsi di birra, altro che ascoltare musica.
Fatta questa necessaria premessa, i primi brani del concerto dei Mogwai hanno avuto un impatto non esattamente eccitante sul branco osannante che, compresso in piedi in una piazza medievale, si aspettava qualcosa di diverso. Forse un soundcheck non calibrato sulle caratteristiche del luogo, forse la voglia dei musicisti di impattare rapidamente il pubblico, però quelle tonnellate di basse e bassissime frequenze, a fare tremare aorta e stomaco ( e nel mio caso anche i ponti costruiti dal dentista) non aiutavano a percepire cosa esattamente si stesse suonando. Poi, dalla metà del concerto in poi, il tecnico del suono ha sistemato le cose, e menomale.

mercoledì 3 agosto 2011

Woodstock in Sicilia


Beh, forse sto esagerando. Se vi trovate in Sicilia, tra venerdi e domenica prossimi (5-7 agosto) e siete interessati al movimento indie rock, potreste considerare l'idea di partecipare all'Ypsigrock.
Qui, il link con artisti e date (io vi raccomando caldamente Mogwai e Esben & th witch)

che il rock sia con voi