lunedì 26 marzo 2012

Bari hi-end 2012, report

Oh, là.
Tornati sani e salvi dopo i due trasbordi aerei in quel di Bari e tornati con qualche etto di più a causa della qualità del cibo pugliese (insomma, c'è poco da fare, ma davanti a certe gourmandises si capitola molto facilmente), qualche piccola considerazione sulla scorsa edizione del Bari hi-end.
Pochi espositori: la crisi si fa sentire sempre più pesantemente. E poco pubblico, ma di quel poco, tanti erano giovani e questo fa pensare che forse un futuro per l'audio ci sarà: i giovani erano evidentemente interessati più alla musica liquida che ad altri formati.
Tanta musica; veramente molti appuntamenti con giovani musicisti pugliesi. Evidentemente in Puglia la musica la si fa per davvero, come mi hanno dimostrato i Minus 7 Quintet, gruppo di adolescenti di già buone capacità tecniche e insospettabili capacità espressive (soprattutto il trombettista, veramente di ottimo livello malgrado l'evidente giovanissima età - 17 anni? Forse anche meno).
Bello il posto ove si tiene la manifestazione; ottimo il cibo; bello il panorama; ottima la compagnia con amici e con audiofili con i quali i rapporti li si intrattengono giusto quelle due volte l'anno, ma sempre con grande piacere.


giovedì 15 marzo 2012

BARI HI-END 2012

Sabato 24 e domenica 25 Marzo 2012, ad Alberobello.

Bellissima location. Ottimo cibo, un po' per i ristoranti interno all'hotel ed esterni tra i trulli, ma anche per la degustazione che la Coldiretti organizza in concomitanza con la manifestazione.

Ci sarò. E probabilmente posterò poi qualche foto degli impianti.

Ciao a tutti
Domenico

mercoledì 14 marzo 2012

GaKuOn Audio Note japan

Sono ormai quasi 20 anni che possiedo questi amplificatori monofonici che erano quelli personali di Kondo San e che sono rimasti gli unici 2 esemplari prodotti in questa particolare configurazione.
Ai tempi (credo verso inizi 1992) vennero recensiti da Ken Kessler (ed anche da una rivista ungherese), a dire il vero, la foto che venne messa in internet momento al della pubblicazione dell' articolo (1993) non corrisponde ai finali con le 845 ma ai successivi con le 211, in quanto, non vennero più prodotti e i finali sbarcarono prima al TAV e poi da me, da dove non sono più usciti.
Non sono un tecnico, ma so che l' alimentazione usa anche delle componenti non a valvole e che M- Kondo decise di non produrne altri in quanto non disponeva di altri trasformatori che lui ritenesse adatti per produrne altri (da quanto ne so io, aveva altri 2 trasformatori, ma li voleva tenere come eventuali parti di ricambio).
Premetto che ho avuto modo negli anni, grazie ad amici/negozianti/distributori/importatori, di provare/posseder nel mio impianto quasi tutti gli amplificatori e preamplificatori di produzione Audio Note Japan (ANJ/KONDO) e devo dire che, a mio gusto, nel confronto diretto con l' 845, ci hanno, per un verso o l' altro, sempre lasciato le penne...
Naturalmente, questa non è e non vuole neppure essere un' affermazione assoluta. Semplicemente, per me e nei diversi impianti in cui li ho inseriti, per alcuni parametri, a me cari, li ho sempre trovati superiori.


venerdì 9 marzo 2012

dry the river - shallow bed



Cominciamo dalla copertina: uno la guarda e si aspetterebbe di stare andando ad ascoltare uno dei soliti dischi metal-horror che tanto piacciono ai ragazzini americani. Invece no; questo cd, il primo completo dopo una serie di EP, pone alla mia attenzione un gruppo sconosciuto: sono inglesi, si acconciano e suonano come i migliori gruppi indie-country americani. E il motivo c'è: sono stati prodotti dallo stesso produttore di Interpol e National. Il cd contiene undici tracce, alcune ingenuamente country-pop, altre invece di rara potenza, e che indulgono sulle stesse orme lasciate ad Arcade Fire, National, Mumford & Sons tanto per citarne alcuni.
Superata la prima traccia, che scorre via senza particolari emozioni, si incontrano due brani potentissimi, "new ceremony" e "shield your eyes". Sono due brani confezionati con un sound ridondante, emotivo, barocco, che invogliano a fare coro (così come ho fatto io in questi ultimi due giorni in cui ho avuto shallow bed in heavy rotation nel lettore della mia automobile). Gli altri brani scorrono nuovamente in maniera tranquilla, fino all'ultima traccia, una concept track di quasi sette minuti in cui, dopo un attacco lieve, armonico, si accende di un carnale erotismo elettrico, in un crescendo ricco di stratificazioni tra strumenti, con in background una tromba nostalgica: una apoteosi, condita anche da una potente batteria. Questa traccia, la numero undici, dal titolo di "lion's den", l'ho fatta suonare almeno cinque-sei volte di seguito, rimanendo sorpreso della sua terribile forza. "Night descended like a blanket, on the house where I miss you like a limb.
I close the curtains, shun the working and I put your record on
."
Dei Dry the river, sentiremo parlare.

che il rock sia con voi

lunedì 5 marzo 2012

Sfascisti






Eh, si, perchè siamo da sempre abituati a coloro che criticano le mostre di alta fedeltà
che si tengono nel nostro Paese ma ogni giorno che passa pare che alcuni personaggi facciano a gara a chi sparge più letame su forum e gruppi di discussione.

Ieri, a Milano Hi-End ancora aperto, la chicca delle chicche, che riporto testualmente da un forum:

Arrivato alle 10.30, uscito alle 11.30.
e non ho fatto ascolti affrettati, proprio le salette erano inascoltabili.
Il resto era quantomeno imbarazzante, una mattinata buttata."
   


Milano Hi-End 2012. Consiglio agli espositori

Avevo un amico psicoterapeuta. Mi diceva sempre che le proprie energie non le si devono sprecare appresso a chi non le merita, ma ogni tanto qualche consiglio non posso esimermi dal darlo, soprattutto se riguarda un settore nel quale, nel bene o nel male, qualcosa ho fatto e qualcosa ho detto; e non solo attraverso i vaneggiamenti dei miei scritti più o meno recenti.

Per anni (lo si sa; non dico nulla di nuovo) ho collaborato con un distributore di prodotti audio. Collaborazione durata tanti anni e con tante manifestazioni fatte insieme, compresi i vari Top Audio, dal primo sino a quando, iniziato a scrivere, per correttezza ho interrotto ogni rapporto precedentemente intrattenuto (anzi, a dire il vero li avevo interrotti ancora prima di scrivere, che le proposte sono arrivate molto dopo).


giovedì 1 marzo 2012

Ciao Lucio






Lucio Dalla ci ha lasciati oggi.

Ha rappresentato una parte importante della musica italiana degli ultimi 45 anni.
Il suo stile innovativo, pur nei limiti della melodia che appartiene alla nostra cultura musicale,
ha fatto epoca, così come l'hanno fatta i suoi testi (spesso scritti in collaborazione con altri autori) mai banali, che trattassero di ingorghi su un'autostrada o di amore.

Ricordo quando me lo presentarono agli Stone Castle Studios di Carimate o quando, durante un concerto all'Arena di Milano, eseguì per la prima volta una "Caruso" non ancora pubblicata su disco e scritta un paio di mesi prima di quell'occasione.
Il pubblico restò impietrito all'ascolto di un brano dalla forma inaspettata e dalla melodia che strappava la pelle d'oca a chiunque fosse pronto ad accoglierla.

Non ho voglia di scrivere tristi coccodrilli per un uomo che sorrideva sempre e non lo farò.

Grazie, Lucio, per aver costellato la mia vita di belle canzoni.
Voglio qui ricordarne qualcuna, come mi viene alla mente:

Nuvolari
Stella di Mare
L'anno che verrà
Anna e Marco
La sera dei miracoli
4/3/1943 (ti mancava poco per festeggiare)
Com'è profondo il mare
L'ultima luna
Caruso
Futura
Il Coyote

Eravamo in tanti a volerti bene ...


Il Coyote