lunedì 5 marzo 2012

Milano Hi-End 2012. Consiglio agli espositori

Avevo un amico psicoterapeuta. Mi diceva sempre che le proprie energie non le si devono sprecare appresso a chi non le merita, ma ogni tanto qualche consiglio non posso esimermi dal darlo, soprattutto se riguarda un settore nel quale, nel bene o nel male, qualcosa ho fatto e qualcosa ho detto; e non solo attraverso i vaneggiamenti dei miei scritti più o meno recenti.

Per anni (lo si sa; non dico nulla di nuovo) ho collaborato con un distributore di prodotti audio. Collaborazione durata tanti anni e con tante manifestazioni fatte insieme, compresi i vari Top Audio, dal primo sino a quando, iniziato a scrivere, per correttezza ho interrotto ogni rapporto precedentemente intrattenuto (anzi, a dire il vero li avevo interrotti ancora prima di scrivere, che le proposte sono arrivate molto dopo).



Nella saletta ove lavoravo, venivano tante persone perché "da lei si ascolta buona musica". Ancora oggi, a distanza di tanti anni, c'è chi si ricorda (e mi ricorda) che io ero il momento di tranquillità, quando storditi da musica e parola, gli operatori stessi venivano in saletta per la mezz'ora d'aria e relax, perché "lei fa ascoltare anche le Cantate di Bach".

Senza nulla togliere all'impegno profuso dagli espositori durante il Milano hi-end, vorrei comunque dar loro un consiglio. Non è possibile sentire commenti così distanti tra un audiofilo ed un altro quando si parla di un prodotto. Le cose belle sono belle per tutti, magari con sfumature diverse, ma davanti all'impianto che suona veramente bene, raramente ci sono voci discordi. In questo Milano hi-end invece le voci discordanti ci sono state e sono state troppe, al punto che hanno mosso la mia curiosità.

Com'era possibile che dello stesso impianto qualcuno dicesse che era lassativo e altri dicessero che era il viatico per il paradiso? C'era da approfondire ed ho approfondito.

Nella sala Voxativ sono state per un bel po' di tempo, così da poter ascoltare non meno di tre tipi diversi di musica. Una Fantastica di livello molto elevato; un jazz di buona qualità; un Vasco Rossi di infima qualità - parlo di tecnica, che sull'interpretazione della Fantastica avrei qualcosa a ridire). Il sistema, trasparente, faceva ascoltare bene la qualità della registrazione e quindi poteva essere o eccezionale (se la registrazione lo era) o schifoso (se la registrazione lo era).

Lo stesso episodio si è confermato nella stanza di Aqua Acoustics, da Fortevita e da altri.

Insomma, vorrei dire ai signori distributori che magari per avventura leggeranno il blog, che se magari cercassero di dotarsi di registrazioni ottime (come si fa a saperlo? Magari andando ad ascoltare un po' di musica dal vivo per capire come suona uno strumento e poi ricercarlo nelle registrazioni? Non credo sia difficile ... E poi ascoltando tante registrazioni, con calma e attenzione) eviteremmo questo sali/scendi di giudizi. Anche perché spesso gli audiofili fanno un solo accesso in una stanza e non ci tornano (magari hanno rubato un paio d'ore agli impegni familiari e più di tanto non possono trattenersi).

E così facendo, due commenti che un prodotto fa schifo, tutti poi pensano che sia vero.

Insomma, con gli schermi video si cerca di avere le migliori immagini così da magnificare le doti del tramite; con l'audio pare che si debba ascoltare anche il peggio e non se ne capisce il motivo. A casa propria ognuno ascolta quel che vuole; ma in pubblico si dovrebbe quantomeno scegliere solo il meglio.

E' evidente che questo comporta un certo impegno di tempo, ma per vendere bisogna saper ben promuovere il prodotto; e non solo puntando su un set-up fico con luci soffuse e baobab o sequoie nella stanza, o su un prezzo che da sé già faccia "status".

Questa ve la dico: nei giorni scorsi avevo con me un disco di musica contemporanea, il Wien Modern della Deutsche Grammophon. Contemporanea tosta, diretta da Abbado e una registrazioni di eccellente livello. Il brano Départ, di Wolfgang Rihm è difficile anche per chi, come me, si pasce di musica da quand'era in fasce; ma "acchiappa" talmente tanto ed è registrato così bene che quel disco è passato per le mani di tante persone che ne hanno appuntato il titolo (so che l'espositore Bottega Discantica ha avuto qualche commessa per la ricerca di quel cd).

La gente, anche quella comune, sa riconoscere le cose belle e le preferisce a quelle brutte.


Un cordiale saluto a tutti
Domenico

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